Do ufficialmente il via a questa nuova rubrica, che tratterà di un argomento spinoso: come essere self nel 2018 e soprattutto, come sopravvivere, evitando di ribaltare la scrivania e andare a vendere granite in qualche paradiso tropicale.🤨
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Prima di tutto, la rubrica non ha nessun carattere scientifico né normativo: si tratta della mia esperienza e di quella di altri self in cui ho avuto il piacere di imbattermi nel mio percorso.
Sono 12 argomenti che pubblicherò, a partire dal 2 luglio 2018, nella mia pagina Facebook Arianna Ciancaleoni il lunedì alle 21. Qaulche ora prima li potrete già trovare nel gruppo “È scrivere – Community per scrittori“.
1 – SII TE STESSO (con parsimonia).
Sembra banale, lo è, ma non sempre.
Se sei self, devi essere scrittore, casa editrice, project manager, ufficio stampa, e anche molto altro, in mancanza di collaboratori che ti diano una mano. Almeno inizialmente, non avrai nient’altro oltre alla tua creatività a sostenerti e mandare avanti la baracca.
Per cui, anche se creare un personaggio può essere utile per aumentare l’interesse e il mistero intorno a te, ricorda che dovrai portarti dietro la maschera ovunque tu vada (incluse presentazioni, incontri dal vivo, dirette. Tutto.) Dovrai essere coerente con quello che dici, quello che fai, quello che scrivi. Se pensi che questo sia un fardello non da poco, vai pure. Ma già è difficile fare lo scrittore, figuriamoci fare lo scrittore del mistero!
Questo non vuol dire che tu debba dire la tua in ogni caso, mettere a tacere tutti quelli che non la pensano come te e importi come Grande Scrittore fin dal primo racconto che pubblichi.
In genere, l’umiltà fa sempre bene.
E anche la coerenza.
Ricorda che, se molti lettori snobbano per principio gli scrittori self, i motivi sono principalmente tre:
– sono spocchiosi;
– non sanno scrivere;
– non si sanno autopromuovere e quindi spammano come se non ci fosse un domani.
Come puoi dimostrare di essere diverso?
Il primo punto è piuttosto semplice.
Basta pensare fino a tre prima di rispondere a qualsiasi provocazione.
Basta farsi un giro e prendere le distanze dagli atteggiamenti odiosi degli altri scrittori.
E se questo non basta ancora, ripeti come un mantra: Ken Follett ha venduto 150 milioni di copie.
Dovrebbe placare qualsiasi autostima impazzita.
Se non ti importa nulla di Ken Follett, sostituisci con il tuo scrittore preferito. Se non hai uno scrittore preferito, o una classifica personale di scrittori preferiti, lascia perdere, perché hai sbagliato hobby.
Alla prossima puntata .